Un composto che potrebbe essere utilizzato per nuove terapie per combattere la retinopatia della prematurità e la retinopatia diabetica viene descritto in un nuovo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Lo studio è stato realizzato dal team di Courtney Griffin, ricercatrice dell’Oklahoma Medical Research Foundation. Il problema alla base di queste patologie sta nella crescita incontrollata dei vasi sanguigni nella retina. Queste reti impediscono alla luce di raggiungere la retina, processo che è alla base della visione. Nei casi più gravi si può arrivare alla cecità totale.
La ricercatrice ha dunque identificato un composto sperimentale che può disabilitare queste proteine. Sperimentato sui topi, il composto ingannava i vasi sanguigni facendoli regredire e facendoli scomparire naturalmente. In più questo composto sembra avere questo impatto solo sui vasi sanguigni anormali, ossia quelli con un flusso del sangue più lento. I vasi normali, quelli necessari per l’occhio, non venivano invece intaccati. Si tratta di risultati molto incoraggianti che potenzialmente aprono le porte verso terapie su misura per invertire il processo di perdita della vista.
Retinopatia, individuata la sostanza che blocca la moltiplicazione dei vasi sanguigni
La scoperta si deve a una ricercatrice americana, Courtney Griffin, dell’Oklahoma Medical Research Foundation. La sperimentazione, per il momento, è stata effettuata solo sui topi
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9 Ottobre 2020 - 14.42
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