Al momento la situazione è incerta. I primi dati parlano di malattia meno grave anche se molto più contagiosa.
E la minore gravità ha contorni ancora indefiniti: c’è la possibilità che sia davvero meno grave e che Omicron sia il primo passaggio verso una forma più lieve, oppure potrebbe essere l’effetto dei vaccini che comunque impediscono la forma grave della malattia,
“Non sono le feste che ci immaginavamo e abbiamo ancora davanti un periodo difficile. Ma, nonostante una crescita dei contagi che sembra una valanga, dobbiamo avere fiducia: i dati che raccogliamo ogni giorno indicano che la variante Omicron, benché molto trasmissibile, è meno aggressiva e molto di rado ha conseguenze serie sui vaccinati. La controprova l’abbiamo dagli ospedali che non sono sotto pressione nemmeno nella Londra con un milione di contagiati. La speranza è che, come dice qualcuno, il virus si stia raffreddorizzando”.
E l’opinione di Guido Silvestri, virologo e immunologo della Emory University di Atlanta, negli Usa.
“Siamo, e credo resteremo, lontani dalle emergenze delle prime ondate del Coronavirus. In Italia siamo saliti da 800 ricoveri in terapia intensiva a poco più di mille. Un altro mondo rispetto ai 4000 dei tempi peggiori, nonostante la rapida crescita dei contagi”.
La dimostrazione arriva dalla Gran Bretagna, “che è due-tre settimane avanti all’Italia con la diffusione di Omicron: due milioni di contagiati, un milione solo a Londra, un cittadino su dieci. In realtà saranno molti di più, magari uno su 5. Ma non c’è emergenza ospedaliera: ad oggi 842 pazienti in terapia intensiva in tutto il Regno Unito. Nei periodi pià difficili della pandemia erano 5000. All’inizio di Omicron il team dell’Imperial College aveva previsto per fine anno fino a 5 mila morti al giorno: sono 120”.
Ecco perché, secondo Silvestri, “è venuto il momento di essere più elastici con le quarantene”. Altrimenti “rischiamo di bloccare tutto. Se guarisci e hai due rapid test negativi torni al lavoro: abbiamo troppi medici e paramedici giovani, asintomatici, bloccati a casa. Non possono curare altri malati — cardiovascolari, di cancro o altro — che hanno bisogno di loro.
E anche le linee guida del Cdc vanno in questa direzione”. Più elasticità che però non significa affatto che “dobbiamo rilassarci, anche purché i contagi saliranno ancora, forse fino a 120 mila al giorno”. Perciò, è la ricetta di Silvestri, “teniamo la guardia alta, ma non ci facciamo prendere dal panico delle misure estreme che provocano più guai di quelli che risolvono”.