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Una retina artificiale per combattere la degenerazione maculare senile

Si tratta di una patologia dagli esiti infausti e che colpisce il 10% della popolazione dopo i 55 anni. Al centro della ricerca realizzata a Verona un nanomateriale da iniettare nell'occhio

Una retina artificiale per combattere la degenerazione maculare senile
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20 Novembre 2020 - 17.52


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Si chiama degenerazione maculare senile ed è una patologia a legata all’invecchiamento che colpisce la macula, ossia la porzione più centrale della retina. È la principale causa di perdita grave della visione centrale dopo i 55 anni. Si differenzia in una forma non essudativa o “secca” e in una forma essudativa o “umida”.
Ma la scienza non sta a guardare e nuove terapie vengono da una “retina artificiale liquida”, un nanomateriale da iniettare nell’occhio. La sperimentazione di questa tecnica, ancora nella fase del test sugli animali, è stata illustrata da Grazia Pertile, Direttrice dell’Unità operativa oculistica dell’Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), intervenuta al Festival del Futuro di Verona. La degenerazione maculare senile nella retina colpisce circa il 10% della popolazione di età avanzata.
“Il nostro progetto si basa – ha spiegato Pertile – sulla similitudine tra le celle fotovoltaiche e i fotorecettori dell’occhio. Dopo aver sviluppato questo materiale innovativo, abbiamo pensato di iniettarne delle nanoparticelle sotto la retina. Questa ‘retina artificiale liquida’ è un progetto ancora in fase di sperimentazione sugli animali ma sta dando buone risposte. Ora si passerà ai test sull’uomo, ragionevolmente non prima del 2022. Serviranno poi altri due anni almeno prima dell’applicazione terapeutica”.

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