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Così l'alfabeto Braille ha cambiato la vita di chi non può vedere

Il 21 febbraio si celebra la giornata del Braille, strumento indispensabile per i ciechi e gli ipovedenti. Tutte le iniziative organizzate dall'Uici per valorizzare l'alfabeto usato da milioni di persone

Così l'alfabeto Braille ha cambiato la vita di chi non può vedere
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13 Febbraio 2021 - 09.49


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Il 21 febbraio si celebra la Giornata nazionale dell’alfabeto Braille, che ha cambiato completamente il modo di vivere di milioni di persone con disabilità visiva. Ancora oggi è uno strumento indispensabile e insuperato con cui i non vedenti possono scrivere, leggere e comunicare, e quindi imprescindibile per la loro integrazione nel tessuto sociale, scolastico, lavorativo e culturale di qualsiasi comunità.
 L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI), l’organizzazione nazionale che rappresenta le istanze di circa 2 milioni di cittadini ciechi assoluti e ipovedenti, intende valorizzare  l’importanza del Braille attraverso un evento nazionale organizzato insieme al Club Italiano del Braille dal titolo “Braille: via maestra per l’inclusione e l’accesso alla cultura”. L’evento, che si terrà venerdi 19 febbraio in modalità online e a partire dalle ore 10:00, sarà l’occasione per approfondire lo studio e l’insegnamento del Braille, insieme alle sue molteplici applicazioni pratiche – che vanno dalla musica alla matematica all’apprendimento delle lingue straniere – e la sua imprescindibilità nel percorso di inclusione sociale e autonomia culturale delle persone disabili visive.
Tra le varie personalità che prenderanno parte all’evento, da segnalare il Presidente dell’UICI Mario Barbuto e il Presidente del Club Italiano del Braille Nicola Stilla, i saluti delle Istituzioni, tra cui il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi, e la direttrice Farida Saidi-Hamid del Museo Casa Natale di Louis Braille a Coupvray nell’Ile De France e del Museo italiano Braille presso l’Istituto Ciechi di Milano.  L’iniziativa sarà ricca di testimonianze di grande impatto. Tra queste, i momenti dedicati al  mondo della scuola con alcuni docenti che hanno coinvolto nell’apprendimento del Braille anche classi di alunni normodotati; le sessioni di lettura alternata tra scrittori di fama come Maurizio De Giovanni e narratori non vedenti; alcune esecuzioni musicali con esperienze di giovani musicisti non vedenti che solo attraverso il Braille hanno potuto dare seguito alla loro passione artistica; testimonianze di studenti che racconteranno del rapporto tra Braille e matematica, proiezioni di video e molto altro. Nel corso dell’evento saranno anche presentati i nuovi Lego Braille Bricks come esempio di gioco didattico accessibile anche ai ciechi e utile anche per imparare il sistema Braille.
Il Braille è basato su 6 punti in rilievo che possono combinarsi per rappresentare lettere dell’alfabeto, numeri, segni di interpunzione, simboli matematici, informatici, musicali e chimici e venne inventato nel 1829 da Louis Braille. La valorizzazione di questo sistema è di particolare importanza in questo momento di emergenza sanitaria in cui prevale il ricorso alla didattica a distanza. Una situazione che mette ancora più in evidenza la necessità di rafforzare competenze e ruolo degli insegnanti, anche per quanto riguarda la conoscenza del Braille, e di ridurre il peso per le famiglie nell’attività di affiancamento ai figli che studiano in casa, e in particolare per le donne su cui ricade generalmente questa attività, e che in presenza di un figlio disabile aumenta esponenzialmente.

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