Purtroppo non si tratta di una novità: la presenza di talco all’amianto è già noto dagli anni 50 del secolo scorso. Talco che poi che si utilizza per i prodotti cosmetici, per l’igiene personale o della pelle. Ora uno studio che prevedeva vari test in laboratorio su prodotti cosmetici a base di talco ha rilevato di nuovo la presenza di amianto, una sostanza cancerogena per l’uomo, in quasi il 15% dei campioni analizzati. Lo studio, commissionato dall’Environmental Working Group (EWG), è stato pubblicato su Environmental Health Insights.
Secondo il comunicato stampa emesso sul sito dello stesso EWG, i metodi che attualmente vengono utilizzati nel campo dell’industria cosmetica per controllare e campionare il talco non sono adeguati. Secondo Nneka Leiba, vicepresidente di EWG, sarebbero molti i marchi, anche noti, che vendono talco in polvere per il corpo e per il viso che può essere anche inalato. Nel database on-line che la stessa EWG ha pubblicato, sono presenti più di 1000 polveri a base di talco sciolte o pressate caratterizzate dal rischio di inalazione: “È preoccupante pensare quanti americani hanno utilizzato prodotti cosmetici a base di talco potenzialmente contaminati da amianto”.
Una sentenza statunitense del 2016 ha condannato una nota azienda produttrice di talco a risarcire i parenti di una donna morta di cancro dell’ovaio per non aver dichiarato sulle confezioni che il talco utilizzato era “potenzialmente cancerogeno”.
Tuttavia la maggior parte delle evidenze scientifiche non concorda con le conclusioni della sentenza: nei principali studi non vi è una correlazione tra uso di talco e aumento del rischio. Un piccolo aumento del rischio è emerso in studi retrospettivi, in cui i dati raccolti erano basati sui ricordi delle persone intervistate e quindi meno affidabili rispetto a studi sperimentali.
Inoltre in nessuno studio è stata notata una relazione tra uso di talco a livello inguinale (o addirittura all’interno della vagina) e aumento del rischio, né è stata individuata una relazione tra frequenza e/o durata del consumo di talco e possibilità di sviluppare la malattia (una relazione invece quasi sempre esistente nel caso dei carcinogeni).
Per ragioni di precauzione gli esperti consigliano comunque di evitare l’uso del talco a livello inguinale o genitale, ma non rilevano rischi legati al contatto cutaneo per altre parti del corpo.