Le diete a base vegetale stanno diventando sempre più popolari negli Stati Uniti. Un rapporto del 2017 ha stimato che il 6% dei consumatori americani segue una dieta vegana, rispetto all’1% del 2014.
Ci sono molte ragioni per cui le persone scelgono di adottare una dieta vegana, per esempio evitare sofferenze e morte agli animali e mitigare l’impatto ambientale dell’agricoltura intensiva.
Una dieta vegetariana offre anche benefici per la salute: è più ricca di fibre e più bassa di colesterolo e grassi rispetto a una dieta onnivora e ha un punteggio più alto nell’Indice dell’alimentazione sana. La ricerca suggerisce che questo tipo di alimentazione può anche proteggere dal diabete di tipo 2 e dalle malattie cardiache.
Il comitato dei ricercatori per la medicina responsabile (PCRM) di Washington, DC, ha guidato uno studio pubblicato sul Journal of American College of Nutrition .
“La popolazione globale di adulti di età pari o superiore a 60 anni raddoppierà da 841 milioni a 2 miliardi entro il 2050, presentando chiare sfide per il nostro sistema sanitario”, spiega la prima autrice Hana Kahleova, MD, Ph.D., direttore della ricerca clinica per PCRM.
La dott.ssa Kahleova e il suo team hanno esaminato sia gli studi clinici – che i ricercatori eseguono in condizioni controllate, di solito per testare l’effetto di un intervento specifico su un risultato particolare – sia gli studi epidemiologici, che seguono le persone nel tempo in condizioni normali.
Hanno trovato prove che una dieta a base vegetale riduce il rischio di obesità, diabete di tipo 2 e malattie coronariche. Gli autori hanno studiato le cosiddette zone blu, dove le persone vivono più a lungo della media. Per esempio Loma Linda, in California , dove si vive fino a 10 anni in più rispetto ad altre comunità nello stesso Stato americano e Okinawa, in Giappone , che ha uno dei più alti tassi di aspettativa di vita nel mondo.
Oltre a non fumare e praticare un’attività fisica moderata, le persone nelle zone blu tendono ad avere una dieta prevalentemente a base vegetale. Ad Okinawa, ad esempio, le persone consumano una dieta ricca di patate dolci, verdure a foglia verde e prodotti a base di soia.
Gli autori hanno verificato che la dieta MIND – che è simile a quella Mediterraneam ed è è ricca di frutta, verdura, cereali, noci e semi ma non esclude i prodotti animali – ha ridotto il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer .